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PRODOTTI BIOLOGICI PER LA CURA DELLE VOSTRE PIANTE 
E DEL VOSTRO GIARDINO

NOVITA'2009: SERVIZIO DI TRATTAMENTI E ALTRE CONSULENZE PER IL VERDE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE

 

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NOVITA' 2009

curare gli alberi con una flebo:  vieni a vedere!


Articolo sui prodotti biologici per la cura del verde

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ZOLFO Ventilato.    Non più consentito in agricoltura biologica
Anticrittogamico-antioidico

Indispensabile nella lotta contro oidi della vite, piante fruttifere, ornamentali orticole e floreali, dove esercita un’azione disidratante sul micelio del fungo. Agisce tra i 12° e i 40° di temperatura dell’aria. Svolge inoltre un’azione deterrente verso numerosi acari e fitofagi.
Barattolo 500 gr
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ZOLFO
Destinazione d’uso:
Fungicida, acaricida, repellente.
Composizione:
Zolfo ventilato. Grado di purezza: 78-81 %. Gradi di finezza:78-82 gradi Chancel
Caratteristiche:
lo zolfo e efficace per trattamenti polverulenti, nella lotta preventiva e curativa degli oidii della vite, delle piante fruttifere, ornamentali, orticole e floreali, dove esercita un’azione disidratante sul micelio del fungo, portandolo alla morte. L’attività dello zolfo comincia dai 12° C fino ai 40 ° C. Per migliorare l’efficacia della miscela e ridurre la sua fitotossicità è bene effettuare i trattamenti al mattino presto o verso il tramonto. Inoltre lo zolfo svolge un’azione acarofrenante e repellente verso numerosi litofagi.
Modalità d’uso:

Trattamenti preventivi:
applicare gr. 500 su 100 mq ogni 3 settimane. Trattamenti curativi:

c_ZOLFO copy.jpg (122010 byte) clicca per vedere l'etichetta    Vai al catalogo prodotti

 

Zolfo
Principio attivo: zolfo  

Notizie generali: lo zolfo costituisce circa lo 0,5% della litosfera ed è presente sia allo stato elementare che sotto forma di solfuri e solfati. Esistono cospicui giacimenti di zolfo elementare. E’ una sostanza anticrittogamica impiegata fin dal secolo scorso in frutticoltura ed in viticoltura per combattere il "mal bianco"; agisce però anche nei confronti di numerosi altri funghi. Le sue proprietà curative erano note sin dall'antichità (1000 a.C.). La polivalenza di azione, il ruolo fisiologico svolto nelle piante e caratteristiche quali il ridotto impatto ambientale e il basso costo, ne fanno un prodotto estremamente importante in agricoltura. Per quanto riguarda i trattamenti antiparassitari gli zolfi si distinguono in: a) Zolfi per polverizzazioni - zolfi greggi: bassa percentuale di zolfo - zolfi macinati ventilati: particelle ottenuti dalla molitura e ventilazione dello zolfo sublimato - zolfi sublimati raffinati: particelle molto fini, ottenute dalla condensazione dei vapori di distillazione dello zolfo greggio; sono molto attivi - zolfi attivati: mescolati con nerofumo, espletano un'azione più elevata; b) Zolfi bagnabili - zolfi bagnabili comuni: zolfi macinati ventilati con aggiunta di bagnanti - zolfi bentonici: costituiti da particelle molto fini ottenute facendo assorbire lo zolfo fuso da argilla bentonitica - zolfi micronizzati: ottenuti per macinazione di zolfi sublimati, hanno particelle molto piccole dell'ordine dei micrometri - zolfi colloidali: costituiti di particelle molto fini con caratteristiche colloidali. Esistono, inoltre, prodotti in cui lo zolfo è mescolato ad altre sostanze di varia natura: composti rameici, composti proteici (proteinato di zolfo). Per evitare fenomeni di fitotossicità, è consigliabile effettuare i trattamenti nelle ore più fresche della giornata, specie durante il periodo estivo. In genere, gli zolfi a particelle più fini (zolfi colloidali) risultano più dannosi rispetto alle formulaziomi polverulente. Poco persistente.  

 

Meccanismo d'azione: antioidico per eccellenza, agisce allo stato elementare come vapore sul micelio e sulle spore del parassita. Lo zolfo penetra nella cellula fungina, infatti, grazie alla sua liposolubilità, è in grado di rompere la membrana cellulare e di determinare la fuoriuscita dell'acqua. Ciò comporta deficienza idrica e morte del fungo. La sua azione, inoltre, si esplica a livello della catena respiratoria (citocromo b), dove si sostituisce all'ossigeno come accettore di elettroni; si riduce formando idrogeno solforato e impedendo, in tal modo, la formazione di ATP, con notevole perdita di energia a livello cellulare. Il potere anticrittogamico è in funzione della temperatura, della finezza delle particelle e dell'umidità relativa. La temperatura ambientale deve essere sufficientemente elevata per permettere la formazione del sublimato dalle particelle solide. L'azione fungicida aumenta progressivamente sino a 40°C e inizia sui 10-20°C con zolfi fini e sui 18-20°C con quelli più grossolani. Inoltre, l'azione diminuisce con l'elevarsi dell'umidità relativa dell’ambiente. Svolge un'azione secondaria contro gli acari. Gli zolfi per trattamenti liquidi, composti da particelle più fini, sono più efficaci dei corrispondenti polverulenti, che vengono utilizzati con dosaggi più elevati. I trattamenti polverulenti, garantiscono una migliore penetrazione all'interno della massa verde.  

 

Spettro d'attività: lo zolfo è particolarmente attivo contro gli oidi, agenti del "mal bianco" delle piante da frutto, della vite, delle colture orticole e floreali. Esplica, inoltre, una modesta azione sugli acari, quali gli eriofidi del pero e della vite. In formulazione fumogena è indicato come rodenticida.  

 

Registrazione: numerosi formulati risultano registrati in Italia.  

 

Intervallo di sicurezza: 5 giorni.  

 

Settore d'impiego: Drupacee, olivo, pesco, nettarine, albicocco, ciliegio, susino, mandorlo, pomacee, melo, pero, cotogno, fragola, nocciolo, vite, nespolo, ortaggi, ortaggi a foglia ed erbe fresche, ortaggi a radice e a tubero, ortaggi a frutto, ortaggi a bulbo, patata, pomodoro, bietola rossa, carota, lattuga, sedani rapa, ravanelli, rape, aglio, cipolla, scalogno, radicchio, peperone, melanzana, zucchina, spinacio, bietola da foglia e da costa, fagiolo, pisello, asparago, cardo, sedano, finocchio, cavoli, carciofo, porro, melone, cetriolo, cocomero, zucca, orticole leguminose, esclusi funghi, barbabietola da zucchero, cereali, frumento, orzo, segale, girasole, soia, tabacco, floreali, begonia, verbenia, ortensia, lillà, crisantemo, ciclamino, anemone in pieno campo, gerbera, geranio, rosa, forestali, ornamentali, ligustro, faggio, castagno, acero, betulla, ontano, frassino, salice, quercia, vivai di pioppo. Trattamenti in serra.  

 

Tossicità e selettività: la tossicità verso i mammiferi è molto bassa. È poco tossico per i pesci e le api. Presenta lievi rischi per la flora e la fauna selvatica. Risulta tossico per alcuni insetti utili, come gli imenotteri pararssiti del genere Trichogramma e moderatamente tossico per gli acari Fitoseidi Amblyseius potentillae e A. andersoni e per alcuni predatori, come Miridi e Antocoridi. E' importante che nelle etichette dei formulati in commercio venga riportata la dichiarazione di assenza del selenio, un metallo molto fine ed affine allo zolfo assai tossico per l'uomo e gli animali. Nel terreno, lo zolfo elementare subisce processi ossidativi di natura microbiologica causati da batteri del genere Thiobacillus. Classe Tossicologica: Nc (non classificato), Xi (irritante). A temperature elevate tutti gli zolfi diventano fitotossici. Sono sensibili all'azione dello zolfo alcune cultivar di melo (Golden delicious, Imperatore, Commercio, Jonathan, Rome beauty, Stayman), di pero (Williams), di pesco e quasi tutte le varietà di albicocco.  

 

Compatibilità: lo zolfo non è compatibile con oli minerali e antiparassitari a reazione alcalina in genere.  

 

Utilizzazione in agricoltura biologica: fungicida, acaricida, repellente.

 

 

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